Aharon Mirco Ferrari
Psicologo e formatore
PERCHè SONO UN AGENTE DI CAMBIAMENTO?
Lavorare come psicologo significa lavorare con la relazione e nella relazione. Guidare gli altri nel percorso psicologico di cura e di benessere significa prenderli per mano durante il più grande cambiamento che una persona possa fare: quello che riguarda se stessi. Nel mio lavoro metto l’accento sulla relazione terapeutica e sull’accoglienza dell’altro, che il setting sia quello classico del mio studio privato o che sia uno spazio educativo o il reparto di un centro di cura, la mia posizione non è mai asimmetrica ma sempre partecipativa e speculare perché credo che il cambiamento sia possibile solo attraverso la forza di più menti. Come formatore tendo a sperimentare con gli altri piuttosto che insegnare didatticamente e questo mi permette di imparare e dare molto. Sono da sempre interessato sia ai percorsi individuali che alle realtà associative e aziendali, che mi permettono uno sguardo formativo nel contesto dei gruppi anche strutturati.
GLI STRUMENTI
La mia formazione è una formazione continua poiché se l’individuo e i suoi progetti sono in continua evoluzione, di conseguenza devo esserlo io. Il confronto, il dialogo e lo scambio di esperienze e conoscenze sono gli strumenti più importanti nel mio lavoro sia con i clienti che con i colleghi. Saper comunicare significa saper aiutare e l’aiuto è sempre il mio obiettivo più grande.
I RISULTATI
Il risultato del mio lavoro è difficile da quantificare o da catalogare. Ho un’esperienza lavorativa che passa dalla realtà privata al mondo della sanità pubblica e ogni singolo paziente e cliente mi regalano uno sguardo nuovo sul futuro. A livello associativo e aziendale ho lavorato per il Centro Salute Immigrati di Verona, per la Croce Rossa Italiana e, come formatore, mi sono occupato del progetto formativo fatto attraverso Ronda della Carità dell’associazione “Sulle Orme”. Ho donato me stesso ad ogni singolo percorso psicologico ed educativo e quando il tuo lavoro si mescola con la tua passione, non c’è forza più grande di quella sprigionata dal confronto e dal mettersi in gioco continuamente.
perchè questa immagine?
Ho scelto questa immagine perché i libri sono il mio grande amore. Il mio lavoro spesso mi porta fuori dalle quattro mura dello studio ma poi sempre lì che ritorno, nella mia formazione e nella mia ricerca.